Stai cercando il miglior fungicida per prato, sistemico o naturale? Leggi le mie recensioni e la mia guida completa.
Durante tutto l’anno può accadere che il prato venga infettato da alcuni microorganismi dannosi per le piante, come nel caso dei funghi. In situazioni come queste, il manto erboso tende ad ingiallirsi a chiazze, che possono avere un diametro più o meno elevato (da 10 a 70 cm circa). Sebbene esistano diverse malattie fungine in grado di attaccare l’erba, ci sono soluzioni localizzate che possono rivelarsi salvifiche per la salute delle piante. Ti sto parlando dei fungicidi, da scegliere con attenzione, perché online se ne possono trovare diverse tipologie.
Fungicidi per prato sistemici o naturali?
Il primo punto da trattare riguarda il tipo di fungicida che userai per combattere le malattie fungine che attaccano l’erba. Le soluzioni sono essenzialmente due: i prodotti naturali e i fungicidi sistemici a base di principi attivi come il tebuconazolo o il propiconazolo. Quali sono le differenze fondamentali da conoscere?
Prima di approfondirle, devi sapere una cosa: non tutti i funghi presenti sul prato sono dannosi. I cosiddetti “funghi cattivi” sono quelli parassiti le cui spore vengono attivate dall’acqua o dalla rugiada, dopo essere state trasportate dai venti. Inoltre, se il manto erboso sta bene, si riducono di molto le possibilità di attecchimento per le spore. Al contrario, se non è in salute, si crea un habitat più favorevole per i parassiti.
1. Fungicida sistemico
I prodotti sistemici sono a base di principi attivi e vanno usati con attenzione, dato che tendono a distruggere non solo i funghi cattivi, ma anche quelli buoni. Per quel che riguarda i principi attivi, il più diffuso in assoluto è il propiconazolo, ma si trovano anche altre alternative molto efficaci, come il tebuconazolo, il difenoconazolo e il metalaxil. Essendo dei biocidi, bisogna leggere con cura le istruzioni prima di utilizzarli.
Nello specifico, possono risultare tossici per organismi acquatici, e ovviamente devono essere tenuti lontano dalle mucose e dalle vie respiratorie. Considera che si tratta di prodotti molto potenti, ad ampio spettro d’azione, e che sono molto utili per combattere varie malattie delle piante. Ti parlo ad esempio della ticchiolatura, ma anche della ruggine alternaria, della monilia, del fungo fusarium, del marciume rosa del prato, del filo rosso, della peronospora e dell’oidio.
Per quel che riguarda l’applicazione, spesso si tratta di polveri da diluire in acqua seguendo i dosaggi riportati nel libretto informativo. È possibile riuscirci utilizzando ad esempio un innaffiatoio, il sistema di irrigazione o una pompa a spalla, dopo aver falciato il prato e possibilmente nelle ore più fresche della giornata. Esistono anche dei prodotti concentrati emulsionabili, ma non cambia quanto segue: devono essere distribuiti in modo uniforme sul manto erboso.
I fungicidi ad azione sistemica vengono assorbiti per via cuticolare, e tendono a diffondersi soprattutto nei tessuti sottostanti, così come avviene con un diserbante seccatutto. In base alla potenza del fungicida per prato, questi prodotti potrebbero essere parzialmente o totalmente sistemici. Nel primo caso avranno un effetto localizzato, muovendosi da un lato all’altro della foglia. Nel secondo caso, invece, riusciranno a spostarsi anche lontani dalla zona di deposito.
Prima di andare avanti, vorrei chiarire un punto sul loro grado di tossicità: in realtà i fungicidi sistemici per prato non sono particolarmente tossici, dato che vengono considerati a basso impatto ambientale, ma occorre comunque seguire le norme di sicurezza principali. Significa tenere lontano animali e bimbi, evitare qualsiasi forma di contatto epidermica, e ovviamente non ingerirli o respirarli.
Infine, sappi che i fungicidi, come quello a base di tebuconazolo, possono essere usati anche come misura preventiva per evitare l’insorgenza delle malattie.
2. Fungicida naturale
Al contrario dei fungicidi sistemici ad ampio spettro, quelli naturali non contengono nella propria formula nessun principio attivo sintetizzato in laboratorio. Si tratta infatti di preparati detti “multi-microbici”, in quanto contengono dei microorganismi in grado di andare a “rubare” lo spazio che i funghi cattivi potrebbero conquistare. Nella maggior parte dei casi si tratta di funghi innocui come il trichoderma, uno degli antagonisti più efficaci. Anche in questo caso spesso ci si trova di fronte a prodotti diluibili in acqua, seguendo ovviamente le istruzioni per quel che riguarda tempistiche e dosaggi.
Di solito, non essendo potenti come un fungicida sistemico, questi prodotti richiedono più applicazioni “spalmate” in un certo lasso di tempo (ogni 15 giorni ad esempio). In secondo luogo, spesso conviene usarli insieme ad un biostimolante radicale, in modo tale da potenziare la salute del manto erboso, così da diminuire ancor di più il rischio che le malattie fungine possano ripresentarsi. Chiaramente esistono anche delle alternative più classiche, ovvero composti inorganici come lo zolfo, che vanno comunque utilizzati con molta attenzione.
Lo zolfo, infatti, diventa fitotossico quando fa molto caldo perché tende a bruciare le foglie e gli steli, quindi vale la solita regola: deve essere passato soltanto nelle ore più fresche, preferibilmente al mattino presto o durante le ore serali. In secondo luogo, l’efficacia dello zolfo dipende anche dal grado di umidità presente. Altre opzioni tradizionali sono il bicarbonato di sodio, efficace per via del suo pH basico. Rendendo meno acido il terreno, contrasta la formazione di un habitat favorevole allo sviluppo dei funghi. Nella lista figurano anche i sali di rame.
Anche la famosa poltiglia bordolese (a base di rame) rientra nella lista dei biocidi naturali, dunque può essere usata in agricoltura biologica. Prima di procedere, devi comunque sapere che anche i fungicidi naturali possono rivelarsi pericolosi, specialmente per gli organismi che vivono in acqua, come i pesci. Per questo motivo, è importante evitare di utilizzarli se ci sono delle falde acquifere nelle immediate vicinanze.
Migliori fungicidi per prato [RECENSIONI]
1. Bottos Tryco Plus Fungicida Naturale per Prato 250 gr
Personalmente considero il Bottos come uno dei migliori fungicidi per curare le malattie del manto erboso del prato. Viene infatti specificatamente prodotto per questo genere di trattamento, ed è naturale, dunque utilizzabile anche in agricoltura biologica. La sua forza è la sua formulazione, dato che ci troviamo di fronte ad un preparato multi microbico, che contiene funghi buoni come il trichoderma. La tecnica viene detta “micorrize”, e prevede appunto l’utilizzo di funghi buoni per rinforzare l’apparato radicale delle piante.
Questo trattamento, non a caso, permette di potenziare le radici, di migliorare la loro capacità di assorbimento dei nutrienti, e di aumentare la propria resistenza alle malattie fungine. Non a caso, il Bottos Tryco Plus è ottimo anche come trattamento preventivo, e il costo (alto) dipende da questo mix di vantaggi. La confezione include soltanto un flaconcino da 250 ml, ma ti ripeto che per questo genere di prodotti è la norma, per via della loro efficacia, che va ben oltre il trattamento contro le malattie fungine.
La sua azione fitostimolante lo rende speciale, creando una sorta di muro contro i funghi cattivi. Per quel che riguarda il dosaggio, si usano dai 35 ml ai 50 ml, da diluire in 10 o 20 litri d’acqua. In sintesi, una confezione da 250 ml basta per un trattamento per 500 metri quadri di prato, usando circa 40 o 50 litri di acqua. Se invece si parla della frequenza di utilizzo, il trattamento andrebbe applicato una volta ogni 2 mesi.
Nota: se ti interessa, online si trova anche la confezione da 1 litro, che consente di risparmiare sul prezzo d’acquisto. Il funzionamento avviene come sempre tramite azione antagonista dei funghi buoni contro quelli cattivi.
Con il Bottos Tryco bisogna avere pazienza, dato che richiede del tempo per agire, cioè per creare il cosiddetto “brodo microbico” buono. Di contro, è assolutamente efficace e fa fede la fama del marchio produttore. Come si usa? Si agita il flacone, si prende il dosaggio corretto, lo si diluisce in acqua, lo si mescola e si attendono 30 minuti. A quel punto il fungicida è pronto per essere distribuito con un trattamento fogliare, quindi con una normale pompa a spalla.
2. Manica Composto Bordolese 20 WG 500 gr
Ho deciso di recensire un grandissimo classico, per quel che riguarda la lotta ai funghi, ovvero un composto bordolese a base di solfato di rame neutralizzato con calce idrata. Si tratta di una soluzione tradizionale e antichissima: un biocida che figura nella lista dei prodotti naturali, ma che va comunque usato con attenzione, perché è molto dannoso per gli organismi acquatici e perché può causare gravi irritazioni agli occhi.
Non è altro che una polvere bagnabile, con uno spettro d’azione ampio, e consentito nell’agricoltura di tipo biologico. La confezione include 2 pacchi da 500 grammi di composto, e non richiede il patentino, al contrario del pacco intero da 1 chilogrammo. È una soluzione ottima per combattere le malattie fungine che infestano non solo il prato, ma anche le colture, gli alberi da frutto e molto altro ancora. È un prodotto dotato di autorizzazione PFnPE, è aperto alla vendita al pubblico e non è complesso.
Basta infatti mescolare la polvere con acqua o con altre sostanze come lo zolfo solubile, per ottenere nel caso il verderame per i vitigni. Una volta preparato, non dovrai fare altro che irrorarlo sul prato usando una comune pompa da giardinaggio. È importante che il trattamento sia fatto in maniera omogenea, avendo cura di bagnare tutte le aree colpite dai funghi, ed è utile anche come trattamento di prevenzione.
3. Protect Garden Aliette WG Sistemico 500 gr
La Protect Garden è senza ombra di dubbio una delle aziende più affidabili nel settore, tanto da aver commercializzato una gamma di fungicidi sistemici in grado di andare incontro a qualsiasi situazione. L’Aliette è il più consigliato per il trattamento di prati, conifere ed erba in generale, e ti posso assicurare che è molto efficace.
In secondo luogo, è un prodotto che può essere usato anche come trattamento preventivo, il che lo rende doppiamente utile. Quali sono le sue caratteristiche più interessanti? La confezione contiene 500 grammi di microgranuli, e la sua composizione include tutti i principi attivi migliori per attaccare classi di funghi come la peronospora e il pythium. L’applicazione è di tipo fogliare, dunque i granuli devono essere sciolti in acqua rispettando ovviamente il dosaggio riportato nel libretto informativo.
Una volta disciolto, è possibile spruzzarlo sul prato utilizzando la classica pompa irroratrice. Come ogni altro trattamento fogliare, questo fungicida sistemico per prato viene assorbito per poi propagarsi anche verso le altre sezioni della pianta, come nel caso delle radici (discendente). A mio avviso, anche se il prezzo non è economico, ci troviamo di fronte ad uno dei migliori prodotti reperibili online e utilizzabili senza il patentino.
4. CHIMIBERG Fungicida Biologico IdroRame 500 gr
Premetto che non si tratta di un prodotto progettato per il prato, ma può essere molto utile anche in questa circostanza. Il merito va alla sua formulazione in grado di combattere una marea di malattie fungine, compresa la peronospora, e la confezione è come al solito da 500 grammi. Si tratta di un fungicida biologico, la cui formula è essenzialmente basata sul solfato tribasico di rame al 15,20% (193,04 grammi per litro).
È davvero ottimo per un uso agricolo, anche nell’agricoltura biologica, e per tutti gli appassionati di giardinaggio. Essendo rameico è naturale, ma questo non vuol dire che sia innocuo: risulta infatti letale per tutti gli organismi acquatici e per gli animali in generale, e va ovviamente usato con attenzione, rispettando le linee guida nelle istruzioni. Queste ultime si trovano nel foglio pieghevole che potrai reperire alzando l’etichetta del prodotto.
Anche se naturale, il fungicida Idro Rame Flow è ad ampio spettro ed è molto efficace, anche contro le attività batteriostatiche. Considera inoltre che, pure in questo caso, non serve il patentino per poterlo ordinare e utilizzare.
Come usare un fungicida per prato
1. Individuare il fungo responsabile
La via migliore sarebbe individuare il fungo responsabile dell’infezione, e agire di riflesso con un prodotto appositamente progettato per quel genere di patogeno. Purtroppo non sempre è possibile capire di che fungo si tratta, e in quei casi i fungicidi sistemici ad ampio spettro d’azione diventano di fatto una soluzione obbligata. Questo per via del fatto che i rimedi in questione attaccheranno indistintamente i funghi.
2. Rispettare le dosi consigliate
Quando si sbagliano le dosi e si esagera, il rischio è di creare un’elevata concentrazione di prodotto che potrebbe risultare poi tossico per il terreno e dannoso per le piante. Per questo motivo, è sempre opportuno seguire con estrema cura le istruzioni riportate nel libretto informativo del fungicida per prato. Inoltre, è bene seguire le istruzioni anche per quel che riguarda le tempistiche, dato che certi prodotti richiedono dei trattamenti a breve termine (anche a distanza di 15 giorni).
3. Falciatura del prato
Sarebbe preferibile falciare il prato prima di passare i fungicidi, tenendo comunque le aree infestate per ultime. Agendo al contrario, rischieresti di infettare le zone sane con le spore depositatesi sulle lame del tuo tagliaerba. Infine, dopo aver rasato le zone infestate, ricordati sempre di pulire le lame, così da evitare che i funghi possano diffondersi.
4. Utilizzo del prodotto
Come ti ho anticipato più volte, nella maggior parte dei casi ci troviamo di fronte a polveri solubili in acqua, da spruzzare sul prato in modo uniforme e omogeneo. È possibile farlo grazie alle pompe irroratrici, all’irrigazione o tramite gli annaffiatoi, a seconda della grandezza e della metratura della zona da trattare. Naturalmente, come ti ho anticipato più volte, dev’essere usato lontano da animali domestici come cani e gatti, e da organismi acquatici come i pesci, perché per loro può risultare letale.
5. Effetto dei fungicidi
È molto difficile calcolare l’effetto di un fungicida sistemico o naturale, perché può dipendere da vari fattori. Innanzitutto dal loro spettro d’azione che, come ti ho spiegato, potrebbe essere parziale o totale. In secondo luogo impattano molto la salute del prato, la diffusione dell’infestazione, la distribuzione del prodotto più o meno uniforme, il clima e la tempestività del tuo intervento.
Come prevenire le malattie fungine del prato
1. Taglio dell’erba
I tagli eccessivamente bassi sono da evitare, in quanto vanno ad indebolire gli steli del prato, rendendoli facilmente soggetti alle malattie fungine. Un discorso simile vale per i tagli troppo frequenti, in special modo durante i periodi secchi come i mesi estivi. Inoltre, non conviene mai rasare il prato ancora bagnato: in tal caso, infatti, si andrebbe a favorire sia la diffusione delle spore parassite, sia la loro germinazione.
2. Acqua e umidità
Sicuramente saprai già che, per avere un prato in salute, conviene sempre evitare gli eccessi in termini di irrigazione. L’acqua non deve essere né scarsa né troppo abbondante, e inoltre non è mai il caso di lasciare pozze e ristagni. Questo per via del fatto che un ambiente eccessivamente umido (come accade anche con la nostra pelle) facilita lo sviluppo dei funghi. Infine, bisogna seguire la solita regola: le prime ore del mattino sono le migliori per irrigare il prato.
3. Arieggiatura e scarificatura
È opportuno arieggiare il prato, per evitare che il terreno possa compattarsi in maniera eccessiva. La mancanza di aria, infatti, creerebbe una situazione molto favorevole per la proliferazione dei funghi. Allo stesso modo, è importante scarificare il prato eliminando il feltro che si va accumulando sulla superficie, soprattutto nei mesi autunnali. Quali sono le possibili opzioni?
Se desideri approfondire questo argomento, ti consiglio di cliccare sui link poco sopra per leggere le mie guide specifiche.
4. Altri suggerimenti utili
Ricorda che un fungicida sistemico o naturale può essere usato anche come forma di prevenzione del prato, proprio perché va a rubare spazio vitale alle spore dei funghi cattivi. Ci sono poi altri consigli che vorrei darti, come il seguente: evita di usare concimi azotati in grandi quantità in stagioni diverse dalla primavera, e cerca di mantenere il pH del terreno intorno ad un valore pari a 6, ideale per scoraggiare la proliferazione dei microorganismi fungini.
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Ultimo aggiornamento 2023-06-06 at 07:26 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API