Se ti stai chiedendo come coltivare la canna da zucchero nell’orto, in questa guida troverai tutte le informazioni più importanti.

La canna da zucchero è una pianta tropicale perenne ampiamente coltivata per la produzione di zucchero e miele di canna. Originaria del Sud-Est asiatico, questa pianta può contare su una storia secolare e su un ruolo di primissimo piano in molte culture. La canna da zucchero è ad esempio famosa per la sua straordinaria resistenza, e per la sua capacità di prosperare in determinate condizioni climatiche. Caratteristiche che la rendono perfetta anche per la coltivazione presso gli orti domestici italiani, anche se conviene piantarla in terreni umidi e ben drenati.
Da sottolineare un fatto molto importante: la coltivazione della canna da zucchero, proprio per via delle condizioni climatiche richieste, attualmente è possibile solo in alcune zone della Sicilia e della Calabria.
Caratteristiche botaniche della canna da zucchero
La canna da zucchero è una pianta erbacea di tipo perenne, caratterizzata da un fusto piuttosto robusto, detto culmo, che può raggiungere anche i 4 metri di altezza, con un diametro che varia da 2 a 5 centimetri. Questo fusto è composto da diverse sezioni separate da giunture, dette nodi. Il fusto è ricoperto da una corteccia coriacea e ruvida al tatto, che protegge il midollo del sorgo zuccherino.

Le foglie, lunghe e lanceolate, si sviluppano a partire dai nodi del fusto e possono raggiungere una lunghezza di 1,5 metri, con una larghezza di 5 centimetri. Inoltre, presentano un margine ruvido e una nervatura centrale molto pronunciata.
Sul piano delle funzionalità, la canna da zucchero è una pianta C4, ovvero sfrutta un particolare meccanismo fotosintetico per captare l’anidride carbonica in maniera più efficiente rispetto ad altre specie. Questa caratteristica la rende particolarmente resistente in condizioni di alta luminosità, temperature elevate e bassa disponibilità di acqua, cosa che la rende adatta alla coltivazione in aree tropicali e subtropicali.
Dal punto di vista della fioritura, la canna da zucchero produce dei fiori molto piccoli, raccolti in pannocchie, che si sviluppano a partire dai nodi superiori del fusto e che vengono circondati da un involucro di foglie. I fiori, di colore viola o rosso, sono ermafroditi e autogami, ovvero possono autofecondarsi.
È importante sottolineare che la propagazione della canna da zucchero avviene tramite la divisione dei culmi, che vengono piantati nel terreno per dare origine a nuove piante. Infatti, la fioritura è un evento piuttosto raro e le canne da zucchero coltivate commercialmente non producono semi. In sintesi, la canna da zucchero è una pianta dalle caratteristiche botaniche uniche.
Esigenze ambientali della canna da zucchero
La canna da zucchero è una pianta tropicale che ama il sole e il calore. Predilige temperature comprese tra 20 e 30 gradi (temperatura ottimale 27 gradi) e non tollera gelate o temperature al di sotto dei 10 gradi. È dunque una pianta adatta alle regioni calde e tropicali, e in Italia può essere coltivata solo in Sicilia e Calabria, dove le condizioni climatiche permettono una crescita ottimale.
Di fondamentale importanza per la canna da zucchero è l’esposizione al sole. Essendo una pianta C4, ovvero una specie che sfrutta un particolare meccanismo fotosintetico, ha bisogno di molta luce per crescere. L’ideale, dunque, è piantarla lontano da ombre o alberi che possano ostacolare la penetrazione della luce.

Per quanto riguarda il suolo, la canna da zucchero preferisce terreni profondi, limosi, argillosi, ben drenati e ricchi di sostanze nutritive. Inoltre, la canna da zucchero può essere piantata sia su terreni acidi che leggermente alcalini, con un pH rispettivamente compreso tra 4,5 e 5, e tra e 8 e 8,2. Il drenaggio, invece, è importante per questo motivo: le radici della pianta, infatti, temono i ristagni idrici.
Inoltre, è bene che il suolo sia ben lavorato e arricchito con compost o letame maturo prima della piantumazione. Ritornando al fattore climatico, quest’ultimo è necessario per favorire l’accumulo di saccarosio nel sorgo. Per questo motivo, la canna da zucchero preferisce zone contraddistinte da un periodo caldo con un buon livello di disponibilità d’acqua, in fase di crescita, e un susseguente periodo con temperature inferiori e più asciutto, senza gelate, per le fasi che vanno dalla maturazione alla raccolta.
Riguardo all’irrigazione, la canna da zucchero necessita di molta acqua, soprattutto nelle fasi iniziali di crescita e durante la formazione dei culmi. L’irrigazione deve essere abbondante ma non eccessiva, per evitare ristagni d’acqua che – come detto -potrebbero danneggiare la pianta. In periodi di siccità, è consigliabile irrigare la canna da zucchero almeno una volta alla settimana.
Come coltivare la canna da zucchero?
Preparazione del terreno
La coltivazione della canna da zucchero è un’attività interessante che può essere intrapresa sia a livello professionale che hobbistico. Il primo passo fondamentale in entrambi i casi è la preparazione del terreno, che deve essere svolta accuratamente per garantire una crescita ottimale della pianta.
Nelle piantagioni professionali, il terreno viene normalmente arato ad una profondità di 35 – 40 cm. Questo permette di rompere la crosta superficiale, facilitando l’ossigenazione del suolo e la penetrazione dell’acqua. Successivamente, si procede alla fase di ammendamento, che consiste nell’aggiunta al terreno di sostanze organiche o minerali al fine di migliorarne la struttura e la fertilità.
Si tratta di un intervento importante, utile per garantire un apporto equilibrato di nutrienti alla pianta. Infine, il suolo viene concimato con concimi chimici per fornire alla canna da zucchero gli elementi nutritivi necessari per il suo sviluppo.
Per quanto riguarda la coltivazione hobbistica, la preparazione del terreno è meno impegnativa ma non meno importante. Al posto dell’aratura, è sufficiente rivoltare il terreno con una zappa per orto. Anche in questo caso, l’obiettivo è quello di rompere la crosta superficiale del terreno per facilitare l’ossigenazione e la penetrazione dell’acqua.
Per quanto concerne l’ammendamento, questo può essere fatto apportando al terreno 2 – 3 chili di letame o compost a metro quadro. Si tratta di una quantità ideale per migliorare la struttura del suolo e per fornire un buon apporto di sostanze nutritive alla pianta. Il letame, in particolare, è un ottimo ammendante naturale che migliora la fertilità e la struttura del terreno.
Il compost, d’altra parte, è altrettanto efficace. Si tratta di un prodotto 100% naturale, ottenuto dalla decomposizione di residui organici, e ricco di sostanze nutritive. A tal proposito, ti consiglio di leggere le mie guide sulla lombricompostiera e sulla compostiera domestica.
Propagazione tramite talea
Uno degli aspetti più importanti per la coltivazione della canna da zucchero è la propagazione, che avviene prevalentemente tramite talea, piuttosto che tramite semi, rendendo questo processo unico nel suo genere.
Le talee, per creare una nuova pianta, vengono prelevate dalla parte mediana del culmo, la più ricca di gemme pronte a trasformarsi in nuovi germogli. Questo metodo di propagazione, conosciuto anche come moltiplicazione vegetativa, è molto efficace e permette di ottenere piante identiche alla pianta madre.

Le talee, una volta prelevate, devono essere piantate nel terreno seguendo una distanza precisa, 2 metri tra le file e 50 centimetri sulla fila. Questo perché la canna da zucchero è una pianta che cresce molto in altezza, e necessita di tanto spazio per potersi sviluppare correttamente.
L’impianto delle talee viene effettuato nel periodo di maggio – giugno, quando le temperature sono sufficientemente calde per favorire la crescita della pianta. Questo periodo è l’ideale, perché la canna da zucchero predilige un clima caldo e umido e al tempo stesso. Una condizione che permette alla pianta di avere tutto il tempo necessario per crescere e svilupparsi prima dell’arrivo dell’inverno.
Cura delle colture
La coltivazione della canna da zucchero, sia in ambito professionale sia a livello hobbistico, richiede un’attenzione particolare al controllo delle infestanti. Queste piante possono infatti compromettere lo sviluppo della canna da zucchero, privandola di risorse vitali come l’acqua, la luce e i nutrienti presenti nel suolo. Nel caso di un orto familiare, il controllo delle infestanti può essere effettuato anche usando un estirpatore manuale di erbacce, oppure un bruciatore diserbante elettrico.

Inoltre, è consigliabile effettuare il diserbo in modo regolare, poiché le infestanti tendono a crescere rapidamente, soprattutto in presenza di un terreno fertile e ben irrigato. Anche l’irrigazione svolge un ruolo fondamentale nella coltivazione della canna da zucchero. Questa pianta necessita di un buon apporto di acqua, soprattutto nelle prime fasi di sviluppo.
Un’irrigazione adeguata favorisce la crescita dei culmi, ovvero delle parti aeree della pianta, consentendo alla canna da zucchero di raggiungere l’altezza e le dimensioni desiderate. È importante sottolineare che l’acqua non deve mai mancare, ma è altrettanto fondamentale evitare i ristagni idrici, che potrebbero danneggiare la pianta e favorire lo sviluppo di malattie fungine, che richiederebbero in seguito l’uso di un fungicida.
Raccolta dello zucchero
Nell’ambito di un orto domestico, la coltivazione della canna da zucchero non prevede una raccolta vera e propria. Questa, infatti, è un’attività che ha un senso soltanto su grandi estensioni e dunque ad un livello prettamente professionale. Ad ogni modo, il picco di accumulo dello zucchero viene raggiunto dopo 12 mesi circa in seguito all’impianto. Poi, se la pianta viene tagliata alla base, ricrescerà e produrrà nuovamente zucchero, consentendo una possibile raccolta l’anno successivo. Da sottolineare il fatto che la coltura in questione può durare dai 6 agli 8 anni.

Riguardo all’estrazione dello zucchero di canna, questa operazione viene effettuata tramite alcune macchine estrattrici progettate appositamente per lo scopo. In pratica, questi macchinari macinano il fusto spremendolo e sfibrandolo, così da estrarre la linfa zuccherina. Il liquido, in seguito, subisce una serie di lavorazioni il cui scopo è depurarlo e concentrarlo, così da ottenere lo zucchero di canna. Infine, è possibile utilizzare la canna da zucchero per produrre rhum, cellulosa per carta e foraggio per animali da pascolo.
Domande e risposte frequenti (FAQ)
Dove si coltiva la canna da zucchero?
La canna da zucchero si coltiva principalmente nelle regioni tropicali e subtropicali del mondo, dove il clima caldo e umido favorisce la sua crescita. Questa pianta è molto diffusa in paesi come Brasile, India, Cina e Stati Uniti, dove viene coltivata su larga scala per la produzione di zucchero.
Dove si produce la canna da zucchero in Italia?
Attualmente in Italia non sono presenti coltivazioni di canna da zucchero a livello professionale sebbene, come detto, in alcune aree della Penisola vi siano condizioni idonee per la sua crescita. La canna da zucchero, nello specifico, può essere piantata qui da noi soltanto in alcune zone della Sicilia e della Calabria.
Quando si pianta la canna da zucchero?
L’impianto delle talee della canna da zucchero generalmente viene effettuato in primavera, a cavallo fra maggio e giugno, ovvero quando le temperature cominciano a salire e i rischi relativi alle gelate sono ormai passati. Inoltre, è bene ricordare che dopo l’impianto bisogna fornire molta acqua alle canne, per favorire la formazione dello zucchero.